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Alfa: dalla timidezza a scuola al cantare in un Forum sold out

Il folk-pop del cantautore genovese è la rivincita dei talenti sui "personaggi". Il racconto.
Alfa: dalla timidezza a scuola al cantare in un Forum sold out
Credits: Filippo Moscati

“Non parlavo a scuola. Non parlavo scuola. Ora sono qui a cantare in un Forum pieno”, urla Alfa a denti stretti e con gli occhi lucidi. Poi inizia a intonare “5 minuti” le cui parole fotografano alla perfezione il suo stato d’animo: “Lasciatemi sognare in pace. Ancora cinque minuti in più”. Il Forum di Milano sold out del cantante genovese è la rivincita dei talenti sui "personaggi". Quello di Alfa è un folk-pop arrivato e cresciuto con lui, dopo impegno, dedizione e fatica: un percorso di scoperta di se stesso che l’ha condotto anche al Festival di Sanremo con “Vai!”, dove si è classificato decimo e ha realizzato una cover profonda e commovente di “Sogna ragazzo, sogna” con Roberto Vecchioni.

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Tutto è partito dalla sua cameretta a Genova, riprodotta sul palco: esce dal letto, sbuca da sotto le coperte, e inizia a cantare a metà tra onirismo e realtà. Anche Blanco, nel suo tour del 2022, faceva partire il suo live da una cameretta, che poi a un certo punto dello show devastava. Alfa invece si riconnette con quella storia in modo risolto e lo fa per tracciarne e ricordarne la traiettoria come fosse quella di un fuoco d’artificio. Viene accompagnato da una band rodata, tutti i musicisti sono vestiti in salopette, in pieno stile folk, con alle spalle un ledwall in cui compare un paesaggio di natura selvaggia e romantica. C’è un anche un terrazzo sopra il gruppo, ci si arriva grazie a una scaletta, da cui, durante il live, sotto un cielo stellato, Alfa canta “San Lorenzo”. Cerca il coinvolgimento dei fan, il calore, la forza, genera spettacolo con la musica, non con la “spettacolarizzazione”. Il suo pubblico, proprio come dice Francesco Gabbani, uno degli ospiti della serata, un artista che ha creduto in Alfa facendogli aprire i suoi palazzetti nel 2022, “è bello e sincero”. Dentro la scaletta c’è tutto il mondo di Andrea De Filippi, questo il suo vero nome, composto ovviamente di canzoni sue, ma anche di tributi a chi lo ha fatto crescere artisticamente e influenzato: da “Ho hey” dei The Lumineers a “Sincero” di Mr. Rain e “Per dimenticare” degli Zero Assoluto, altri ospiti, fino a “Le cose in comune” di Daniele Silvestri, “Gianna” di Rino Gaetano e al coro di “Hey Jude” dei Beatles.

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Il suo essere senza filtri, lo porta anche, chitarra e voce, a uno dei momenti più intensi del live: canta “Testa tra le nuvole”, dedicandola al nonno, primo fan, che non c’è più. Senza il muro di suono della band, ma solo con un suono e una voce, Alfa dà prova, ancora una volta, di meritare quel boato e quel palco. “Bellissimissima” ormai ha la sua ritualità: una ragazza del pubblico viene fatta salire sul palco, si siede su una panchina gialla e Alfa le dedica il brano. Non c’è solo l’apologia del “buon sentimento” nella sua serata: in “Frida”, un brano tratto dal suo nuovo album, cantato a cappella e quasi rappato, c’è anche un messaggio rigoroso e doveroso: “Per me l'amore è chiave, non sarà mai un lucchetto, non c'è un filo spinato che potrà tenere il vento, che se una persona vuole che ti chiudi dentro, è manipolazione, non è senso del rispetto”.

Il finale è un karaoke di oltre 10 mila voci e cuori su “Cin cin”, la canzone che dalla cameretta, appunto, gli ha fatto prendere lo shuttle nel 2019. Un successo non facile da gestire, scoppiato da giovanissimo, ma che grazie a un grande lavoro di squadra è stato trasformato in forza propositiva e non in ossessione di averne ancora. Basta quel “Come stai…” a far impazzire il pubblico. In un mercato musicale in cui in tanti devono inventarsi qualche cosa di “unico” per essere rilevanti, Alfa mette davanti a tutto la sua musica, raccontata con sincerità, bontà e voglia di sognare. È un artista di un'etichetta indipendente (il tour è prodotto da Artist First), dettaglio tutt’altro che banale, che ha scelto di veicolare “una normalità speciale” che parla alle persone in modo cristallino e che gli ha permesso di mettere quelle ali che lo hanno portato, senza scorciatoie, fino a qua.

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